sabato 3 ottobre 2015


Campagna contro aziendale "Adotta un Nonno"

Quando si è malati bisogna avere culo.
Il nostro SSN prevede solo due condizioni psico fisiche: la salute o la malattia.
Quindi se sei sano, fortuna tua, spendi un sacco di soldini per fare qualsiasi esame diagnostico con tempi di attesa biblici, da uno a 12 mesi, in modo che nel mentre tu possa liberamente ammalarti quel tanto che basta per arricchire invece il vasto mercato della sanità privata.
Poi sempre per fortuna, se arrivi a festeggiare vivo i 65 anni, ottieni finalmente l'esenzione per età, ti certificano che sei un povero vecchio senza soldi e con poca salute e ti regalano pure gli esami del sangue e le radiografie che confermano che sei proprio un miracolato di Dio e dell'Asl.
Diverso è se sei un vero malato.
Di questi tempi avere una bella malattia diagnosticata e certificata è un lusso per pochi (molti ahimè), ti mettono un bel numero su una carta che parla chiaro: sei un 034? poverello, hai la sclerosi multipla, però hai gratis una elettromiografia, hai uno 048? figo, ti mettono gratis tutta la chemio che vuoi, ti regalano dosi di oppiacei, e hai pure una corsia preferenziale quando devi fare il prelievo di sangue.
Essere malati è preferenziale che essere sani.
Poi ci sono "gli altri".

Chi sono gli altri?
Gli altri sono tutti quelli che non sono sani ma nemmeno malati.
Quelli che sono quasi vecchi ma non completamente vecchi.
Quelli che non hanno una esenzione ma tutti i malanni del mondo.
Quelli che avrebbero diritto ma sono non aventi diritto.
Quelli che non hanno un euro in tasca ma devono pagare tutto per avere poco o nulla.

Gli altri sono i nostri poveri vecchi.
Quelli che noi infermieri delle cure domiciliari vediamo tutti i giorni affluire nelle nostre sedi distrettuali per cercare di capire perchè non hanno diritto ad una iniezione a domicilio, perchè non possono fare gratis gli esami se hanno la pressione alta, quelli che non hanno nessuno che li accompagni per ospedali a fare visite importanti, quelli che vivono soli, senza badanti, con una pensione da 400 euro, quelli che non hanno modo di rilevarsi la glicemia se diabetici in farmacia, quelli che hanno brutte ulcere venose alle gambe ma non sanno come medicarsele, quelli che gli scappa già la pipì di notte ma non hanno l'esenzione per i pannoloni, quelli che nessuno considera più, nemmeno i loro medici curanti, perchè sono noiosi, petulanti, arrabbiati, mezzi matti, fastidiosi, inutili.
Ecco inutili.
Inutili perchè non classificabili.
Nè vecchi matusalemme, nè giovani oncologici, nè carne, nè pesci.
Scarto di un sistema sanitario che non sa che farsene di questa fetta di società borderline che invece per noi ha un nome ed un cognome preciso: "società fragile".

E' su questa popolazione che Paola (la mia collega) ed io stiamo investendo professionalmente ed umanamente.
Facile curare un malato, più difficile prendersi cura di chi ha paura di diventarlo.
La vecchiaia non è una malattia, è uno stato sociale che predispone a così tanti problemi che fare una iniezione diventa il problema minore.
Nel nostro piccolo sistema sanitario periferico abbiamo adottato un modello assistenziale di cure primarie, principalmente preventive, che abbiamo simbolicamente rinominato "Adotta un Nonno", ma che ha una sua matrice organizzativa in itinere che corrisponde ad un monitoraggio continuo di famiglie o persone "bisognose" dove il bisogno non è necessariamente solo sanitario ma anche e soprattutto umanitario, dove la solidarietà e l'ascolto vengono prima di una serie di prestazioni più o meno erogabili.
Quello che eroghiamo non ha codici, non ha numeri, non ha certificazioni.
Spesso eroghiamo semplici visite domiciliari con l'ausilio di caffè e torta di mele appena sfornata, sovente ci accolliamo problemi di varia natura non identificabile che noi risolviamo con due telefonate ad hoc, mentre per loro sarebbe l'abisso del nulla.
In una realtà sanitaria fatta sempre più di restrizioni e privazioni, dove la medicina è medicocentrica e prestazionistica, ci piace pensare che la nostra Panda (Panda rei) quando entra in un cortile porta nelle case prima di tutto quel che serve davvero alle persone per sentirsi prese in carico: la considerazione.
Se poi c'è da medicare una gamba si medica, se c'è da accendere una stufa a legna..... anche.
Paola ed io nel 2013 abbiamo adottato ufficialmente tre nonne, ufficialmente perchè le abbiamo codificate in qualche modo nel complesso meccanismo delle cure domiciliari.
Ma abbiamo abusivamente adottato intere frazioni, cascine, case, persone, nonni, nipoti, cani e gatti.
Ci piace così.
Ci piace essere infermieri così.


Panda rei 

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